Prima dell'antropologia: un modo diverso di guardare gli altri
Prima dell'antropologia
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Solo con l'illuminismo però si inizia a rapportarsi con l'altro in un modo particolare, l'osservatore inizia a considerare con distacco critico anche la cultura a cui appartiene, inizia a tenere un atteggiamento antropologico, quindi confrontandosi con esperienze sociali divers
e dalle proprie prende le distanze dalla cultura a cui appartiene e la considera con spirito critico.
L'emergere dell'atteggiamento antropologico può essere colto nei racconti filosofici (contenuti morali in forma narrativa) degli scrittori illuministi, per esempio L'ingenuo di Voltaire e Supplemento al viaggio di Bougainville di Denis Diderot. Il primo testo racconta di un giovane indiano d'America che una volta in Francia deve affrontare diverse sfide, invece il secondo racconta della vita spensierata dei Tahitiani. Entrambi i racconti mettono a confronto la cultura europea con una molto diversa, definendola ingenua e incorretta.
Nelle loro opere Montesquieu, Voltaire e Diderot per la prima volta mettono l'uomo europeo sullo stesso piano di un uomo di cultura completamente diversa. Mostrano la finezza di pensiero di quest'ultimo e iniziano ad avere uno sguardo critico verso la loro stessa cultura e verso l'eurocentrismo ovvero la tendenza a interpretare ogni cosa secondo il punto di vista della cultura europea, ritenuta superiore alle altre.
"Mi pare, Usbek, che noi giudichiamo le cose solo riferendole inconsapevolmente a noi stessi." Estrapolato di un discorso dal romanzo Lettere persiane di Montesquieu
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