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Visualizzazione dei post da novembre, 2019

Due orientamenti del secondo Novecento

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Due orientamenti del secondo Novecento Dalla seconda metà dell'Ottocento l'antropologia ha mostrato una natura bivalente: dove sono presenti elementi umanistici e scientifici . Questo è causato dall'oggetto di studio dell'antropologia: l'uomo, che può essere studiato come animale tra gli altri animali oppure come essere vivente in quanto capace di riflettere sus e stesso e di elaborare significati e valori. Questi due modi di considerare l'uomo sono all'origine di due metodi differenti di ricerca del Novecento: quello materialista e quello interpretativo . Il primo programma di ricerca ha la stessa oggettività delle scienze naturali e propone una spiegazione materiale e scientifica dei comportamenti dell'uomo. Attribuisce un significato materiale e funzionale anche alle arte, alla politica, alla religione. Questo metodo di ricerca spiega la cultura come l'insieme di risposte dell'uomo alle sfide della natura. Il secondo programma di rice

I 'classici' dell'antropologia

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I 'classici' dell'antropologia Boas: il particolarismo culturale Franz Boas è il caposcuola dell'antropologia statunitense, è colui che ha fatto di più per la conoscenza e la conservazioni delle lingue native americane, di alcune ne individuò le regole grammaticali.   Boas promuoveva un metodo di ricerca induttivo sul modello delle scienze naturali, riassunto nei seguenti punti: - osservazione diretta di fatti concreti; - raccolta e analisi dei dati; - elaborazione di teorie e leggi. Verso il relativismo culturale Boas studiò in tutti i suoi aspetti la società degli indiani del Nord-Ovest. Analizzo il potlach , una cerimonia in cui un ricco ospite distribuisce doni agli invitati e brucia e distrugge oggetti di valore. In seguito anche gli invitati devono mostrare la stessa generosità, questo tipo di cerimonia veniva celebrata per impedire l accumulo di beni e di mettere in pericolo l'equilibrio sociale. Boas rifiutò la visione dell'evoluzio

Gli inizi dell'antropologia: l'evoluzionismo

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Gli inizi dell'antropologia Nella seconda metà dell'Ottocento le prime ricerche antropologiche erano in riferimento all'evoluzionismo , una concezione filosofica secondo la quale tutta la realtà, naturale e sociale, è in perenne movimento da un'origine indefinita a forme organizzate in modo più complesso. Questo concetto rappresentò un modo di trovare delle leggi che riuscissero a spiegare i mutamenti storici e sociali. A differenza di Darwin, che reputava l'evoluzione una cosa del tutto casuale, Herbert Spencer individuò nella natura e nell'uomo delle tendenze verso forme sempre più complesse di organizzazione.  In antropologia tutta l'umanità è in cammino e le società si evolvono secondo fasi prestabilite , ma non tutte contemporaneamente. Infatti alcuni popoli si trovano ancora nella preistoria. L'evoluzionismo di Morgan: dalla vita selvaggia alla civiltà Le opere principale di Lewis Morgan sono: - Sistemi di consanguineità e di affinità

Prima dell'antropologia: un modo diverso di guardare gli altri

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Prima dell'antropologia L'uomo europeo ha sempre mostrato curiosità nei confronti dei popoli stranieri. Già molte opere per esempio come Germania di Tacito, ha descrizioni molto accurate sulle tribù germaniche. Solo con l'illuminismo però si inizia a rapportarsi con l'altro in un modo particolare, l'osservatore inizia a considerare con distacco critico anche la cultura a cui appartiene, inizia a tenere un atteggiamento antropologico , quindi confrontandosi con esperienze sociali divers e dalle proprie prende le distanze dalla cultura a cui appartiene e la considera con spirito critico. L'emergere dell'atteggiamento antropologico può essere colto nei racconti filosofici (contenuti morali in forma narrativa) degli scrittori illuministi, per esempio L'ingenuo di Voltaire e Supplemento al viaggio di Bougainville di Denis Diderot. Il primo testo racconta di un giovane indiano d'America che una volta in Francia deve affrontare diverse sfide,