Dalla cultura orale ai media

Dalla cultura orale ai media


Il pensiero umano è inseparabile dalla sua espressione linguistica; senza la parola infatti sapremmo poco di noi stessi e delle generazioni che ci hanno preceduti. La socialità umana inoltre sarebbe più simile a quella degli animali, ferma a un livello primitivo.

Potere e limiti della parola

Fino al 3500 a.C. l'Homo sapiens sapiens visse senza conoscere alcun tipo di scrittura.
Le culture che non conoscono la scrittura sono dette culture a oralità primaria. La memoria è lo strumento che utilizzano per conservare e trasmettere il sapere, essa gioca un ruolo centrale. Questo processo di memorizzazione viene facilitato dall'utilizzo di formule standard, proverbi e frasi fatte.
Nelle culture a oralità primaria la comunicazione intrapersonale avviene a faccia a faccia.
Inoltre il significato delle parole non è un significato fisso ma varia a seconda della situazione e del contesto in cui la parola viene utilizzata.
Per le culture orali la comunicazione è un potente strumento, a questa viene attribuito un potere magico e curativo, taumaturgico.
Tuttavia, la comunicazione orale ha alcuni limiti:
- non è persistente;
- non supera una certa distanza spaziale;
- coinvolge un numero modesto di persone.
Si ha bisogno di strumenti se si vuole potenziare la comunicazione orale o se vogliamo che i nostri messaggi durino nel tempo e arrivino a più persone, Questi strumenti sono le tecnologie della comunicazione, i cosiddetti media, dal latino medium ovvero mezzo.

L'invenzione della scrittura e la cultura chirografica

La scrittura nasce e si evolve

La prima forma di scrittura nacque dai Sumeri nel 3500 a.C., si chiama 'cuneiforme' perché è composta da caratteri a forma di cuneo incisi sull'argilla. 
Furono i Fenici con il primo alfabeto fonetico a introdurre la scrittura come la conosciamo noi oggi: la loro scrittura era composta da 22 segni consonatici a cui si aggiungevano le vocali in fase di lettura.
Con l'invenzione della scrittura si inizia ad avere la cultura chirografica o manoscritta che gradualmente si impose alla cultura orale.
Perché la scrittura sia uno strumento di comunicazione ha bisogno di strumenti, per esempio oggetti su cui scrivere. La scrittura è il primo medium di cui abbiamo conoscenza. Nasce così la 'comunicazione mediata'.

L'invenzione della stampa e la cultura tipografica

Verso la metà del secolo XV comparve in Europa la stampa a caratteri mobili, inventata da Johann Gutenberg. Quest'invenzione ebbe rilevanti conseguenze sia sulla società che sulla cultura. Infatti da privilegio riservato a pochi, il libro, divenne un oggetto molto diffuso, in quanto meno costoso e più leggibile.
La Riforma protestante ebbe un ruolo molto importante nella diffusione dei libri, la Riforma stessa prevedeva la lettura dei testi Sacri da parte di tutti i cristiani. Lutero, Melantone e Calvino promossero l'alfabetizzazione con scuole aperte a tutti, in Europa l'alfabetismo si ridusse e scomparve.

Come mostra la seguente tabella la nuova cultura tipografica è molto diversa dalla precedente cultura manoscritta:
CARATTERISTICHE DELLA CULTURA MANOSCRITTA
CARATTERISTICHE DELLA CULTURA TIPOGRAFICA
I manoscritti, erano soggetti a modifiche e interpretazioni da parte del copista.
La pagina veniva stampata in versione definitiva, approvata dall'autore stesso.
Tra un manoscritto e l'altro potevano esserci notevoli differenze.
La pagina stampata era chiara e ben leggibile.
Nei manoscritti c'erano abbreviazioni e mancava la punteggiatura.
La pagina poteva essere stampata in un numero illimitato di copie.





Con la nascita della stampa furono promulgate le prime leggi a tutela dei 'diritti d'autore'.
Le opere scritte contribuirono alla creazione di una lingua standard con regole ortografiche condivise. Le lingue più favorite furono quelle degli Stati econ
omicamente e politicamente più potenti, le lingue locali invece affrontarono il rischio d'estinzione..
La stampa contribuì alla diffusione del sapere e delle informazioni con dei prim
i giornali periodici, di cui la classe media fu molto felice, in quanto li ritenesse un mezzo efficace come scambio di idee.








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