Le sociologie critiche statunitensi
Le sociologie critiche statunitensi
Le sociologie critiche statunitensi, comprendono tutti quegli studiosi che nell'arco di tempo dalla Grande Depressione agli anni Cinquanta, hanno avuto come scopo delle loro ricerche quello di dimostrare che l'immagine che gli Stati Uniti davano al mondo non era la realtà. Avevano quindi il compito di portare alla luce gli elementi di criticità.
Gli studi dei Lynd
I risultati delle indagini mostrano come la vita sociale in tutte le sue forme sia manipolata dagli interessi economici dominanti e il contrasto tra la vita dei benestanti e quella delle fasce più povere della popolazione.
L'individuo eterodiretto
David Riesman nel 1948 pubblicò il suo libro La folla solitaria in cui presenta l'individuo eterodiretto, che è affrancato dal potere e dalla tradizione ,a che è incapace di autodeterminarsi perché spersonalizzato e bersaglio dei media e che inadatto a relazionarsi con altri individui se non in forme di "agglomerazione" implicate dal consumismo.
L'analisi di Wright Mills
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmFJEkegtdpZ2wAmA8f0h_x7VuFcLkkrJ-6SjsnEH2tGdf2-WK3YZSaCRCBGBRNBXDkQweeiNf6RlN5INXXUMLSZFltFeB_jHnAv6VJBBnZYNrQW9SjBu5Q4FU-vA3yyGlmVpDRtyLloNO/s1600/mills.jpg)
Il maggiore esponente della sociologia critica statunitense è Charles Wright Mills. Nella sua opera L'èlite del potere egli offre un quadro disincantato della società statunitense, dominata dal potere di grandi gruppi finanziari, militari e industriali che dettano la stessa politica.
Nell'altra sua opera Colletti bianchi analizza la classe media americana, che chiama in questo modo per metterla in contrasto con i "colletti blu", ovvero i membri della classe operaia. La classe media americana è un ceto in espansione che è incapace di produrre autonomamente idee, creatività e progettualità. Gli individui non hanno altra cultura a parte a quella della società di massa e vengono guidati dall'illusione di star vivendo nel benessere.
Commenti
Posta un commento