Le teorie del conflitto

Le teorie del conflitto

Le teorie del conflitto comprendono tutte quelle teorie prospettive sociologiche molto diverse l'una dall'altra che hanno la tendenza di evidenziare la dimensione della conflittualità all'interno della società. Secondo queste prospettive l'assetto sociale non è perfetto e stabile, ma all'interno di questo ci sono degli elementi che si sono imposti sugli altri. Alcuni sociologi che appartengono a questo orientamento teorico condividono l'analisi marxiana della società. e giustificano le classi dominanti che perpetuano il loro potere. 
Anche le teorie del conflitto come il funzionalismo usano un approccio "macrosociologica" quindi analizzano le grandi configurazioni sociali. Ritengono, infatti, questo approccio più fondante rispetto all'indagine "microsociologica".

Le sociologie di ispirazione marxista

Il filosofo Louis Althusser, approndisce la nozione marxiana "idelogia", analizzando i vari apparati sociali di cui gli Stati si servono per rafforzare e conservare le ideologie funzionali ai rapporti di dominio esistenti. Questi apparati sono la scuola, le chiese, i media, le istituzioni culturali in genere. Althusser le chiama "Apparati ideologici dello Stato", che hanno la funzione di tramandare la cultura e la sopravvivenza delle strutture socio-economiche che sono alle fondamenta dello stato.
La

teoria di Althusser ha stimolato delle ricerche empiriche sui temi che ha prorpost. Per esempio Pierre Bourdieu, dice che la scuola oltre a trasmettere la cultura e i linguaggio delle classi domainanti, permette solo ai ragazzi che fanno parte di queste classi dominanti di avere in profitto e premia solo in base al "capitale culturale" ovvero ciò che essi hanno ricevuto dalla loro famiglia. 

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